Lezioni di Persiano
Su un camion stipato, un uomo, mezzo morto di fame, chiede a un ragazzo il suo panino in cambio di un libro. Per pietà il ragazzo accetta lo scambio, ma quando lo apre scopre che è incomprensibile: è scritto in persiano. Il camion si ferma, soldati tedeschi fanno scendere gli uomini e li uccidono tutti sul posto, tranne il ragazzo che urla di non essere ebreo ma persiano, mostrando loro il libro che ha appena ricevuto. I soldati lo risparmiano solo perché il comandante Koch sta cercando proprio un persiano per imparare il farsi e realizzare il suo sogno: a guerra finita, andare a Teheran per aprire un ristorante. Gilles, il ragazzo, per salvarsi dovrà inventare una lingua che non sa e ricordarla a memoria, altrimenti Koch scoprirà la verità e la sua fine sarà ancora più tremenda.
Così comincia Lezioni di persiano, recente film di Vadim Perelman tratto da una storia vera narrata da Wolfgang Kohlhaase in Erfindung einer Sprache (Invenzione di una lingua). Tra Gilles e Koch nasce quindi un’amicizia grazie a una lingua inventata.
Le parole del finto persiano portano infatti i due a creare un terreno comune sul quale comprendersi grazie a termini che in un campo di concentramento non esistono: vento, albero, amore, vita, io, tu… Parole inedite permettono a un uomo di ascoltarne un altro e di scoprirlo fratello, persino dove esistono solo vittime e carnefici.