Ma è possibile?
Ma è possibile che una normale disputa amministrativa su degli ambienti parrocchiali gestita e risolta dopo anni di problemi coinvolgendo tutti gli organismi interessati dal consiglio pastorale a quello degli affari economici con incontri tra responsabili possa essere messa in questione solo perché dall’altra parte si hanno dei canali giusti ( non ho detto conoscenze) per arrivare alle alte sfere quali vescovo, vicario… manca solo il sindaco però non è detto… dimenticandosi innanzitutto di un principio nato all’interno della Chiesa quale ” il PRINCIPIO della SUSSIDIARIETA’ ” che recita così: [ In modo generale, la sussidiarietà può essere definita come quel principio regolatore secondo il quale, se un ente inferiore è capace di svolgere bene un compito, l’ente superiore non deve intervenire, ma può eventualmente sostenerne l’azione. ( da wikipedia)], ovviamente è doveroso che si accerti che si siano fatti tutti i passi necessari per affrontare il problema, ma poi sta nell’intelligenza dell’ente superiore dare il giusto peso a questi interventi, come pure restituire a loro la decisione, ne va della fiducia nei propri subalterni, o no?
Anche perchè, ed è forse il cruccio maggiore da parte mia: la stessa solerzia del voler sapere e perorare la causa di questa parte, non è altrettanto applicata per situazioni, cause e bisogni palesemente più importanti e urgenti. Tra questi a mo’ di esempio, ma ahimè attualissimi, quelli di persone povere in difficoltà, di famiglie in cerca di casa, di giovani senza lavoro, di strutture di aiuto come casa S. Francesco, in perenne difficoltà economica e di volontari. Per quest’ultime cause per quante email e interrogazioni facciamo come parroci, come Consigli parrocchiali o da laici impegnati, la curia e gli enti preposti faticano a muoversi, certamente non telefonano, ne ingeriscono, ne tanto meno aiutano, come mai?
Vogliamo cambiare la chiesa, dal suo profondo come chiede papa Francesco, cominciamo ad applicare il principio di sussidiarietà e a preoccuparci di più dei veri problemi e a fidarci di coloro che lavorano sul campo ogni giorno… sarebbe già qualcosa. Non chiedo di cestinare le mail che arrivano, ma di saper fare una raccolta differenziata in base al contenuto e non al mittente!