Nome di Battesimo: Adriano
Preti senza battesimo?
Una mia riflessione dopo un incontro intervicariale con fratel Semeraro.
Tema molto forte quello affrontato da Michael Davide Semeraro, che ci ha spronato a metterci in gioco come preti riuniti insieme.
Per tutti i credenti in Gesù Cristo il battesimo è il fondamento del far parte della comunità ancor prima di ogni altra specificazione. Prima di tutto siamo e speriamo di restare discepoli. Idea solo apparentemente scontata, teologicamente corretta, ma nella realtà allontanata e osteggiata in maniera pratica… a cominciare dagli innumerevoli titoli premessi al nome di battesimo per chi compie un servizio e ministero nella chiesa. Non solo monsignor, reverendo, padre e don, ma anche quello reverenziale di sacerdote, quando l’unico e vero Sacerdote è solo Cristo.
Questo comporta per me ripensare il mio essere con e tra la gente… e sono contento che molto di quello che mi piace essere, è sostanzialmente in linea con quanto questo monaco benedettino va predicando. Una predicazione e un libro che aiutano a convertirsi e non solo a indignarsi di fronte ai molti scandali che hanno colpito criminalizzato in toto la chiesa.
Io sono prete perchè chiamato da Dio al servizio, l’unica “chiamata” divina, anche per ogni cristiano. Poi la comunità chiama e il candidato risponde “eccomi”. L’elezione di Dio è comune a tutti.. dalla comunità invece, se non ho capito male il pensiero del monaco, arriva l’investitura per un servizio particolare, dal fare la catechista all’essere pastori, guide…
Da questa idea credo derivi una rivoluzione copernicana che tutti noi siamo chiamati a vivere, preti e comunità che mi sembra di poter riassumere così: “Non mancano i preti per seguire le comunità, ma mancano comunità capaci di far crescere e discernere giovani che possano essere preti!
A corollario di questo oserei dire che la comunità ha il dovere e la responsabilità di stare vicino alle sue guide, non solo in quanto guide per cui pregare ma persone da amare.