pregare per le vocazioni significa accompagnare
In occasione del rito di ammissione di Andrè tra i candidati al diaconato e al presbiterato (così si chiama questo evento) all’interno della veglia di preghiera per le vocazioni e della domenica di pasqua 4° dedicata alle vocazioni, volevo continuare la riflessione sulle vocazioni …
Pregare per le vocazioni quelle speciali ( cioè alla consacrazione e vita religiosa) , ma ciò vale qualsiasi vocazione , pregare equivale ad accompagnare! Cioè impegnarsi con il cuore e con l’affetto a seguire quella persona e il suo cammino, a cogliere il significato profondo della sua vita dedicata al servizio ai fratelli o all’amore reciproco. Significa in poche parole amare la propria Chiesa, la propria comunità, la propria famiglia, il proprio lavoro… Qualcuno potrebbe obiettare, ma che centra? centra tantissimo .. altrimenti rischiamo di mandare allo sbaraglio le persone e di vivere di facciata! Mi spiego: non basta gettare il seme di una piantina, non basta sperare che cresca, è necessario accudurla, sostenerla e se è una vita proteggerla e metteri dei sostegni perchè cresca bene e poi ma questo è vangelo potarne i tralci se serve…
Fuori dalla metafora credo che noi preti, ma penso anche i religiosi abbiano bisogno di sentire una comunità vicino che li sostenga non solo materialmente e spiritualmente, ma anche umanamente.
A volte in tanti discorsi da piazza sembra che l’importanza dei preti e religiosi sia cme quella dei soprammobili in ceramica, belli, a volte preziosi, ma da non toccare e da non disturbare salvo durante le pulizie di Pasqua e Natale…
mi sbaglio?
Devo dire grazie per onor del vero anche alle tante persone nelle comunità che ho incontrato e incontro che veramente pregano … per me!
A loro e per loro va la mia preghiera e il mio rinnovato impegno. Ad Andrè la mia preghiera e il mio sosteno per questo priomo passo…
Buon cammino!!