Parrocchie senza confini
Si fa un gran parlare di parrocchie singole, Unità Pastorali, di campanili ed è veramente difficile non rimanere intrappolati in definizioni e confini che la storia di oggi dichiara già superate.
Parrocchie senza confini…
Si fa un gran parlare di parrocchie singole, Unità Pastorali, di campanili ed è veramente difficile non rimanere intrappolati in definizioni e confini che la storia di oggi dichiara già superate.
La mia idea vorrebbe essere una proposta per superare dal di dentro o se preferite da una pospettiva diversa il classico chiudersi e serrare i ranghi attorno al proprio campanile, tipico di chi è nostalgico o è difensore di un passato che ahimè non tornerà mai più… e di chi subdolamente anche in tempo di unità pastorali cerca sempre un confine dettato da un “mia” e “tua” parrocchia, un dentro e un fuori, un “dei nostri” o no!
Pensare a una parrocchia, ad una Unità pastorale senza confini!
Un senza confini sia burocratici che mentali. Non è facile, ma non impossibile! E’ Vero i confini ci danno sicurezza e tranquillità, tengono a distanza gli altri. Ma dall’altra parte ci chiudono in prigione, rendono l’aria viziata, impediscono di essere liberi e di sentirsi a casa ovunque!
Di fatto questa nostra società che ci piaccia o no è liquida, e noi lo siamo con essa , tant’è che le nostre apparteneze sono molteplici e fluide. Mi chiedo, se a pensarci bene, abbia ancora senso parlare di confini o forse sarebbe meglio, per star bene noi e dove siamo, imparare a pensarci come parte di una grande città, parte di un’unica parrocchia o meglio comunità a cui possiamo far riferimento nelle varie chiese dislocate nel territorio?
Non si tratta di ridurre a unità e di cancellare le diversità, anzi tutte le parrocchie perdendo i propri confini potranno conpenetrarsi, sovrapporsi e così insieme, ognuna per il suo specifico intercettare tutti coloro che sono interessati a vivere la loro fede in Dio. A patto che, e non è cosa da poco, ogni parrocchia riscopra ciò che la può caratterizzare rendere”unica” oltre i comuni servizi che offre.
Una chiesa, una parrocchia senza confini è una parrocchia che vive nelle periferie… è una parrocchia che non può più girare attorno a se stessa… ma cercherà di essere segno di fede e comunione… costretta a essere viva e dinamica per fede, per amore per non scomparire nello scontato o peggio nel burocratico.
Credo che sia necessario tornare ad avere come Chiesa questo obiettivo come proprio orizzonte a cui avviarci… perchè l’orizzonte non ha confini, l’orizzonte è sempre aperto, l’orizzonte è il futuro che ci aspetta! Come comunità, come parrocchie senza confini!
Mi chiedo come sarà il parroco di una parrocchia senza confini?
come sarà un consiglio Pastorale di una parrocchia senza confini.. di cosa si occuperà, preoccuperà?