CAD, DaD dove va la catechesi?
E’ nato un dibattito sulla ripresa della catechesi, molto interessante e senza giudizi verso qualcosa o qualcuno, ma tante provocazioni per una riflessione che ci porti a riprendere il cammino di catechesi.
Spero possa essere un piccolo ma positivo contributo alla ripresa…
A partire da whatsapp
- Mancano alcuni giorni.. cosa facciamo le settimane prossime, vista ancora la situazione pandemica grave?
In qualche modo occorre che iniziamo !
a) Se in presenza, seguendo l’andamento della classi scolastiche ( cioè se uno è a casa in vigilanza, o in quarantena rimane a casa) e le catechiste con mascherina ffp2.
b) se invece decidiamo di rinviare di un’altra settimana, dovremo però cominciare a contattare i ragazzi… per accompagnarli insieme alle famiglie i più piccoli fino alla 5 , con la Dad o in altro modo i più grandi .
- Non sarà facile in entrambi i casi… però l’importante sarebbe cominciare e coinvolgere i genitori un po’ . Rendere essenziale i messaggi da comunicare.
- Per questo credo che dobbiamo programmarci. Anche con delle videoconferenze tra di noi. Che dite? ognuno può dire la propria, motivando la scelta e proponendo delle soluzioni. Grazie
- Più che la DAD che sembra essere stata un fallimento.. credo si possano comunque fare dei video degli audio e preparare del materiale schematico per piccole riflessioni da far fare al ragazzi ( NON compiti) o per i più piccoli con genitori…
Facciamo qui un piccolo concorso di idee e vediamo cosa viene fuori di buono… con un minimo per tutti e poi chi vuole farà di più. Credo che l’importante sia stare vicino ai ragazzi e ristabilire ( o in alcuni casi iniziarli ) per quanto possibile i legami…
- Io pensavo anche a un piccolo percorso proprio per ogni anno con alcuni video o film ( facilmente reperibilli su youtube) e altro da condividere o far vedere .. che si prendessero del tempo una volta a settimana.. per fermarsi a riflettere… Già che ci dedicassero un’ora per riflettere, scrivere, guardare , disegnare e pregare sarebbe bello!!
Che si fa?
Ciao a tutte/i.
Sono rimasto molto indietro rispetto al gruppo, non sono riuscito ad esprimermi fino ad ora, pur se sono stato citato. Concordo nel considerare necessario mantenere il contatto coi ragazzi/e; per quanto NULLA possa sostituire il catechismo in presenza, qualsiasi cosa é meglio di niente, meglio dell’abbandono… Tale proposito si é concretizzato M una modalità che prevede, se ho capito bene, rinvio ai ragazzi/e di contenuti multimediali su cui riflettere in famiglia. “Se sbaglio . corigerete”, ma pare, e sia come se, non potendo andare a scuola, portassero i compiti a casa e…
E poi? I ”contenuti” chi li allestirà? Ricercare contenuti multimediali, o crearli, e diffonderli non é tecnicamente meno impegnativo di una videoconferenza; e non é detto che sia più sbrigativo, a meno che non cl sia “chi cucina” ( il Don, e porta in tavola” (Noi?)… Leggo che “si cercherà di stimolare i ragazzi”, immagino via WhatsApp, sui cellulari dei genitori. Venerdì, mentre qui si susseguivano i commenti, io stavo al lavoro, sotto ad una montagna di carte; auguro ai genitori dei ragazzi abbiamo più tempo di
Ci sarà, poi, un momento di sintesi, di confronto, coi ragazzi/e o si dovrà attendere di tornare M presenza? Insomma, sono perplesso. Mi pare poco, intendo. Davvero, per quanti “limiti tecnologici” o problemi di vario genere ci siano, non si può fare di più? Voglio dire che c’è una bella differenza se qualcuno . consiglia, ad esempio, un libro od un film o se quel qualcuno lo legge con me, quel libro, o viene assieme a me a vederlo, il film. La tanto vituperata D. consentirebbe di mantenere un maggior contatto coi ragazzi e tra i ragazzi stessi. Consentirebbe a noi di continuare a metterci la faccia, di trasmettere la nostra personale esperienza di fede, di arricchirci della risposta dei ragazzi; e, magari, delle famiglie, perché nulla vieta che qualche genitore si affianchi al ragazzo/a durante l’incontro… Ma poi, perché la chiamiamo DaD? Forse perché la paragoniamo ..esperienza scolastica? La DaD scolastica é obbligatoria (famiglie e studenti, anche disabili, ndr, sono stati costretti ad adeguarsi/attrezzarsi, pena il rimanere tagliati fuori…), impegna i ragazzi/e per mattinate/pomeriggi interi davanti al video, con diversi docenti che devono insegnare delle nozioni, verificarne l’apprendimento con interrogazioni e compiti e valutare ogni studente con dei voti.
Questo cosa avrebbe a che fare con una videoconferenza a partecipazione libera, di 50-60 minuti/settimana, dove almeno 10 minuti se ne vanno in saluti e chiacchiere, dove non si danno voti, dove può capitare che l’argomento lo decidano i ragazzi/e e dove, soprattutto, all’inizio o alla fine, si prega assieme? Almeno chiamiamolo Cad, che sia chiara la differenza.
Considerata tanto la situazione quanto l’evoluzione del costume e delle forme di comunicazione, dico che non potendo incontrarci in presenza, si dovrebbe arrivare a poter almeno proporre alle famiglie un percorso del genere. Forse sono l’unico ad apprezzare la differenza tra un messaggio di testo, o un video impersonale, ed una videochiamata. Forse sono stato l’unico ad avere avuto la fortuna, anzi la grazia di poter vedere in volto i ragazzi/e durante lo scorso lockdown prima e durante la mia malattia, poi mi sembra un peccato rinunciare ad una pur limitata forma di contatto in diretta coi ragazzi/e.
S.Paolo scriveva lettere che impiegavano mesi ad arrivare ed attendeva mesi per la risposta; penso che lui avrebbe dato un braccio, pur di poter vedere in faccia, in diretta, pur se a distanza, i cristiani del suo tempo.
C’é una preghiera piuttosto nota, che recita: “Maria, orienta le nostre scelte di vita, confortaci nell’ora della prova, affiché fedeli a Dio e all’uomo, affrontiamo con umile audacia i sentieri misteriosi dell’etere, per recare alla mente ed al cuore di ogni persona l’annuncio gioioso di Cristo Redentore dell’ uomo”
E’ stata composta nel 1992; se l’avesse scritta ai nostri giorni, S. Giovanni Paolo II avrebbe scritto “i sentieri misteriosi dell’etere e del web…”. Ecco, ricordarci che nel catechismo non damo da soli e pregare per avere un pizzico di “umile audacia” in più ci aiuterà ad affrontare meglio la situazione.
Facciamo il possibile, ma facciamolo!
Volevo riflettere su quanto ha scritto Alessandro perché mi sembra molto interessante e stimolante. Lo ringrazio per il suo intervento. Perché uno degli scopi dei miei messaggi era anche quello di smuovere le acque!!
Siamo d’accordo che nulla e niente sostituisce la catechesi in presenza … e spero che arrivi quanto prima, ma anche questa priva di contenuti non è poi una grande cosa.
Io credo che questa situazione ci chieda, innanzitutto, di saper sintetizzare il messaggio catechistico, di andare cioè al nocciolo della fede da tramettere ( con parole ed esempio).
La modalità tipo DAD o CAD sincronica richiede la presenza dei genitori specie per i più piccoli, tanto quanto gli infiniti messaggi Whatsapp denunciati da Alessandro.
La proposta di dare loro materiale anche non digitale, su cui fermarsi a riflettere una volta la settimana in maniera asincrona (non in contemporanea) lo vedevo me un invito a coinvolgere la famiglia per quello che può nell’aiutare il ragazzo ( e il genitore) non solo perché si informi ma anche si formi, sotto la guida del catechista.
Il genitore e il ragazzo trovano il momento migliore per condividere e riflettere su quanto richiesto che è un po’ come la videoconferenza solo che ancora più libera.
Questa proposta vuole essere SOLO un minimo comune e possibile a tutti che non esclude chi sa e dovrebbe forse osare di più con coraggio e creatività come dice Alessandro. Tutto il di più è benvenuto!! Ma a volte ci dimentichiamo anche di una telefonata ai ragazzi con la scusa di fagli gli auguri per il nuovo anno!
Se fosse per me farei solo digitale (esagero) video call, podcast, YouTube ecc, ma stare al passo con tutti e camminare insieme aspettandoci e incoraggiandoci, mi sembra più importante che non correre in avanti solitario ( e lo dico di me).
Questa settimana ci troveremo per anni di catechismo e vedere insieme quello che facciamo per poi programmare quello che potremo fare, sperando in tempo migliori.
A presto!